Parte 1: Celbridge verde smeraldo.
Eccomi qua! Come avevo accennato a gennaio, ho programmato un mini “Eurotrip” tra Dublino e Amsterdam per iniziare il nuovo anno nel miglior modo possibile.. Volevo “espandermi” anche a Praga e a Budapest, ma gli impegni di febbraio mi richiedevano in Italia :( Terrò queste mete per un altro Eurotrip!
Premetto che sono partita per Dublino con un itinerario semi-programmato ben preciso, cose tipiche per lo più con qualche itinerario extra guida, che ho iniziato a sabotare ancora prima di arrivare a destinazione, a bordo dell’aereo.. ma ci arriverò tra un attimo.
Ho incominciato il viaggio usando quasi tutti i mezzi motorizzati di terra, mi mancava giusto il passaggio in moto e facevo tombola! Non vedevo l’ora di salire sull’aereo, ero curiosa innanzitutto perché volavo in una direzione nuovissima (parlando proprio di rotta aerea) e poi perché era anche la prima volta che viaggiavo con AirLingus, una compagnia irlandese lowcost che mi è sempre stata simpatica per il suo marchio: il quadrifoglio..e finalmente, della serie “felice con poco”, posso anche dare un parere, e del tutto positivo, su questa compagnia! Come lowcost non ha niente a che vedere con le solite inglesi: i sedili sono comodi e spaziosi (in stile americano), l’assistenza cordiale e presente ed il servizio, sia a bordo che a terra, è veloce ed efficiente.. Tipico irlandese! Ed ecco che la parola d’ordine inizia a farsi sentire.. Tipico/Typical 🙂 L’ho ripetuta centinaia di volte in 5 giorni, sempre felice e stupita per tutto quello che vedevo. Tutti abbiamo l’idea dell’Irlanda che vediamo nei film e nei documentari o nei reality show, cioè prati verdi e spazi aperti, città grigiastre e tempo pazzo. E si, è così, ma tutto pieno di..Irlanda! Poi il grigio del cielo dona al verde dei prati delle sfumature magnifiche, in qualche modo ti trasportano in un’altra dimensione..in un posto incantato.. insomma, l’Irlanda è lo scenario perfetto per qualsiasi fiaba!
Il viaggio da Linate dura circa due ore, ma grazie all’oretta in meno di fuso orario letteralmente il tempo vola! Ho ascoltato la mia playlist “IrishMood” piena di canzoni rock anni 80 ma priva, purtroppo, di musica folk irlandese.. Mi sono goduta lo spettacolo fuori dal finestrino mentre l’aereo iniziava a scendere, con il naso appiccicato al plexiglass osservavo la piccola isoletta di smeraldo e le sue belle e altissime pareti scogliose.. Sembravano le mura di un castello senza ponte levatoio.. Le case e le città si distinguevano perfettamente anche da alta quota, tutto immerso le verde. Ho sognato e non poco, mentre osservavo l’isola che diventava sempre più grande e più vicina.. In quel momento, poco prima dell’atterraggio, i miei piani si sono completamente dileguati mentre qualcosa nella mia testa gridava “Avventura e Libertà!” un po’ alla William Wallace di Braveheart 😉
Uscita dalla zona “Arrivi” sono corsa fuori, nel breve tempo di una sigaretta mi sono innamorata di tutto quello che vedevo, del clima freddo-secco e delle mille sfumature di grigio presenti nel cielo. Ero felicissima!
In aeroporto seduta ad aspettarmi, c’era la mia carissima amica Edita, conosciuta a Fuerteventura, era li che mi cercava col suo bel viso solare e simpatico, l’ho chiamata correndole incontro come una pazza, ci siamo abbracciate saltellando e siamo corse fuori a cercare la sua auto mentre le raccontavo veloce gli ultimi cambiamenti della mia vita. Arrivate alla sua mini cooper da Austin Power, arrivo alla portiera, sto per salire e mi dice: “Alice, tesoro guido io!” Sono rimasta un attimo perplessa, pensando di non aver capito.. Poi: “Naaaa guidate al contrario!! That’s so typical!” Sapevo che anche in Irlanda seguono le regole inglesi, ma sinceramente non ero proprio andata a pensare alle auto e alla guida.. Ci vuole un attimo per abituarsi, poi diventa divertente soprattutto agli stop e alle rotonde 😉 …in quel momento, ho capito che non essere mai stata nel territorio anglosassone era un grande errore.. Recupererò!
Dopo una ventina di minuti eccoci a Celbridge, erano le 14:30, il sole andava e veniva schiarendo i prati immensi e colorando le strade. Ancora non mi sembrava vero, guardavo fuori dalle finestre e ripetevo “wooow” e “Ohhhh” come una bambina all’acquario.
Il paesello che mi stava ospitando è appena fuori Dublino, la vita è più tranquilla rispetto al city center ma non manca niente: pub, supermercati e bistrot sono ovunque e il marchio Guinness è onnipresente. La prima giornata è passata in stile girls-rules, spettegolando e girovagando qua e la per la bella Celbridge, una cittadina situata sulle rive del fiume Liffey, nella contea di Kildare, a circa 22km dal centro della città di Dublino. La Castletown House è situata poco al di fuori della strada principale, ed è la più bella casa di campagna in stile Palladiano irlandese… Nacque qui anche Arthur Guinness nel 1725, dove visse quasi tutta la vita con la sua famiglia e il suo luppolo magico 🙂 Realmente questo borgo non ha una grande storia, si sta espandendo negli ultimi anni ma resta un posto tranquillo dove si può vivere bene 365 giorni l’anno.
Sono stata in giro per Celbridge in modi diversi, sia in macchina che a piedi è ben collegata e i “villaggetti” sono quasi tutti comunicanti. E’ suggestiva e molto tipica, il marchio Guinness comanda e continuare a vederlo fa venir sete! Alcuni dei pub nella strada principale sono secolari, come the O’connors Irish Guinness pub, che serve boccali di birra e fish&chips dal 1786, praticamente una meta storico-culturale inevitabile 🙂
Da visitare assolutamente il parco di Castel Town, dove ho passato un bellissimo pomeriggio a guardare i prati verdi immensi e gli alberi tutti uguali ma diversi. Nel parco c’è la villa aperta al pubblico a partire dal mese di aprile, io ho fatto qualche scatto all’esterno dato che in inverno il castello è chiuso per manutenzioni. Il parco è grandissimo, offre diversi sentieri per ogni livello di avventura che si cerca, per fare un giro completo ci vuole mezza giornata o più! Io ovviamente lo vedo come qualcosa di diverso e particolare, non è comune vedere ettari e ettari di terra con erba ben curata, attraversata da fiumi che rigano i prati verdissimi, tra piccole chiesette e gazebi di sasso.. Per me era uno scenario da film, ma è un parco normalissimo irlandese, dove la gente va a correre, a portare i cani o anche a cercare funghi! E dire che io vengo da un paesello tra i boschi, immerso nel verde..dovrei essere abituata a paesaggi simili… Ma questo verde smeraldo che copre tutto con le sue sfumature chiare e scure lascia a bocca aperta, è diverso dalla vallate ossolane, è irlandese!!
Non voglio elencarvi quello che ho fatto giorno per giorno perché magari potrebbe suonare noioso..alla fine Celbridge è piccola, anche se molto suggestiva! Ho imparato ad amare la pazzia del tempo in quei pochi giorni perché non puoi non innamorarti di quel tipo di pazzia se vai in Irlanda.. Diventa qualcosa come..il caffè al mattino 🙂
Chiudo qui il capitolo “Celbridge”.. Dublino merita uno spazio tutto suo!
Happy Life 🙂